La forte attesa del papà.
- danilocazzulo
- 29 ott 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Il papà è già davanti alla scuola da un pò. Arriva sempre prima di tutti perchè il rischio di non vedere sua figlia è forte. Si sveglia presto, se può non si rade per risparmiare tempo e mette i soliti vestiti, gli ultimi che aveva potuto comprarsi quando ancora le cose andavano "bene". I jeans danno segni di cedimento sulle cuciture, ormai logore ma il piumino stinto li copre fin sotto la vita e ne cela il decadimento. L'attesa a volte è più lunga, bagnata di pioggia oppure spezzata dal vento. Lo sguardo è perso dalla stanchezza, gli straordinari si accavallano ma i soldi non bastano mai, ora che tutto sembra non bastare mai. Sotto gli occhi aloni scuri a segnare il tempo tolto al riposo e la rassegnazione sembrano aver tolto centimetri all'altezza ma soprattutto all'antica imponenza dell'uomo. I capelli radi e brizzolati sono da autodidatta e neppure bene accomodati. Comunque è li ad aspettare la sua bambina che puntualmente arriva, con la mamma e, appena lo vede, lascia la mano di lei e corre l'ultimo tratto fino ad avvolgere papà tra le sue braccia che neppure ne circondano la metà della circonferenza. Lui è seduto e ricambia forte la stretta facendole dieci domande in una. Alza lo sguardo e la mamma è li piccola che sembra alta, ben vestita e truccata contrariamente a come usava fare prima. Accenna a un sorriso di circostanza per non dispiacere alla bambina che li guarda nella vana attesa di una parola o un gesto che mai più verranno ma la mamma torna subito seria e tesa continuando a guardare il telefono nell'attesa che si consumi questa nuova penosa consuetudine. La storia è finita di recente, tutto è nuovo e fa male a tutti ma è così che è andata. Mancano di più adesso i gesti comuni, gli scherzi e tutto quello che è vita comune di una famiglia. La mamma dice che bisogna andare e il papà ricava un ultimo abbraccio pieno di promesse. Resta li, sempre seduto a nutrirsi avido di tutti i saluti che la sua bambina può fare mentre si allontana finchè la curva prima della scuola non la toglie anche per oggi ai suoi occhi.
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