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Mio padre era un uomo.

  • Immagine del redattore: danilocazzulo
    danilocazzulo
  • 13 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Papà è andato via in una notte di inizio primavera tra un sabato e una domenica in silenzio senza lamentarsi, lui che si era lamentato per tutti gli anni della malattia che lo aveva privato della sua libertà e gli aveva frantumato il sogno duramente realizzato della sua isola. Forse nel sonno mentre lo ascoltava nelle cuffiette, Elvis lo ha invitato a seguirlo e lui, che lo amava quanto amava Milos, non ci ha pensato, senza fiatare e senza più respirare.

Anche papà era un uomo come tutti i padri e come ogni uomo è stato buono e cattivo, dolce e severo, epico e cazzaro, adulto e bambino quando doveva essere bambino e adulto.

Papà in un momento ha mollato tutto, tutte le sue cose accumulate lì negli anni, proprio tutto: parole, fogli, messaggi, lettere, oggetti, raccolte, collezioni, libri, auto, dischi, cd, dvd e anche quella miniera che era la sua conoscenza che ora si è dispersa nell'universo, lì esattamente da dove era venuta.

Papà era un uomo con un'intelligenza superiore, sapeva tutto e quando non sapeva studiava, poteva fare tutto: riparare, costruire, pensare, progettare, disegnare, scrivere, programmare, spiegare, dipingere e suonare.

Abbiamo spesso litigato perchè io non sono come era lui e neanche volevo esserlo ma questo a lui non andava giù.

Ti ringrazio papà perchè mi hai insegnato due cose fondamentali: come voglio essere e come non voglio essere. Mi hai messo sul tavolo tutte le possibilità ed io ho scelto.

Scelgo di soffrire la tua assenza come nessuno può capire ma scelgo anche di essere presente e pronto a fare ancora, anche senza di te nonostante non sia facile neppure alla mia età.

Come ti diceva qualcuno, "Vorrei sapere solo quello che ti dimentichi" .


Ora in questi giorni dove la morte mi cammina troppo accanto guardandomi negli occhi per vedere cosa farò mi vengono alla mente gesti e parole, gesti e pensieri.

Piangere lava via il dolore e riporta alla dimensione naturale quella dell'emozione più vera. Svela la nostalgia che ci lega al passato per non dimenticare mai le persone care.


Papà che mi hai raccolto sulla strada accartocciata e in fondo ad una vita consumata non preoccuparti più di nulla e vai lontano verso l'isola dal sole così bello che non tramonta mai.




 
 
 

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